Le apparecchiature mobili vengono in genere utilizzate in ortodonzia per intervenire su una situazione dentale e scheletrica in fase di sviluppo; esse sono perciò primariamente rivolte a pazienti in età puberale e pre–adolescenziale. La peculiarità della maggior parte dei dispositivi mobili è quella di lavorare sulle strutture ossee della bocca (oltre che sulla dentatura) al fine di indirizzarne la crescita in senso positivo. La crescita scheletrica è influenzata da fattori genetici (quindi ereditari) e da fattori ambientali (quindi acquisiti): è in particolar modo sui secondi che si può intervenire mediante gli apparecchi mobili ai fini di consentire uno sviluppo scheletrico e dento–alveolare armonici.
Una delle apparecchiature mobili di più largo impiego è la placca di Schwarz.
È costituita da una porzione palatale in resina, da ganci di ritenzione sui molari e da un arco vestibolare che passa davanti ai denti anteriori; all’interno della resina possono essere inserite viti di varie forme che hanno la funzione di espandere il mascellare in senso trasversale e/o longitudinale e molle, anch’esse di varie fogge, deputate ad agire sull’inclinazione di singoli denti.
Le variabili su cui può operare un dispositivo apparentemente semplice come questo sono molteplici, potendo agire non soltanto per mezzo delle sue componenti attive (viti, molle) ma anche passivamente, sfruttando gli effetti che hanno le variazioni della forma e degli spessori della parte in resina sulla crescita dentale e scheletrica.
Appartengono ad una categoria diversa, quella degli apparecchi mobili funzionali, il Bionator e il Fränkel.